mercoledì 24 dicembre 2014

AUGURI BIANCHI E ROSSI


Con un'immagine dei materiali utilizzati per un laboratorio tattile,
VI AUGURO DI CUORE BUONE FESTE!

Il blog riprenderà la sua attività a partire dal 12 gennaio.

Un caro saluto,
Simona Balmelli

martedì 16 dicembre 2014

IL LABORATORIO DELLA CARTA

Avete voglia di dare uno sguardo più da vicino al laboratorio sulla manipolazione della carta secondo il Metodo Bruno Munari®?
Avanti... entriamo!

Come ogni laboratorio secondo il Metodo la sperimentazione volge l'interesse alle azioni che il bambino può svolgere e alle sue variabili.


Con lo strumento più antico che possediamo, le mani, abbiamo la possibilità di strappare, arrotolare, bucare, piegare, plissettare, attorcigliare e molte altre azioni da scoprire.

Inseguito si sperimenta con altri strumenti. Per chi pensa però che non è abbastanza, può provare anche con due strumenti alla volta. Qui ne abbiamo un ottimo esempio!


Per approfondimenti:
"Con un foglio di carta" di Marielle Muheim
Collana Disegnare Colorare Costruire
Zanichelli 1992

lunedì 8 dicembre 2014

IL LIBRO VERDE

Che cos'è un libro?
Cosa comunica?
Qual'è la regola per fare un libro?
Quali materiali si utilizzano?

Qui la scelta di usare tante carte tutte diverse, ma di un unico colore, il verde.

Ma quanti tipi di verdi esistono?
E come si fa a fare il verde?

Ecco le domande a cui i bambini, facendo, sperimentando, manipolando, osservando, ricevono le risposte.









Laboartori Metodo Bruno Munari®
Festival dei comportamenti 2014 – Lodi
Libreria Sempreliberi

lunedì 1 dicembre 2014

I SEGNI – #1 LABORATORI PER ADULTI

Pioggia. Tanta pioggia. Vento e allerta inondazione.

Queste le caratteristiche di un week end di metà novembre a Lodi. Il maltempo non ha però impedito a quattordici adulti di ritrovarsi sotto un unico tetto, quello della Libreria Sempreliberi, per conoscersi, mettersi in gioco, sperimentare il segno e le sue variabili secondo il Metodo Bruno Munari®.

Intorno ad una tavola imbandita, poche parole di presentazione e l'azione vien da sé. Sperimentare lo strumento in un'unica opera scoprendo le variabili dei gesti.


Variabili dei gesti


Poi è la volta delle variabili degli strumenti. Vari tipi di pennelli, pennello da barba, da parrucchiere e pasticcere. Spugne e spugnette, pettini e molto altro.

C'è chi preferisce lavorare comodamente seduto, chi in piedi, chi sperimenta liberamente facendo senza pensando, chi invece trova il proprio ritmo in una sperimentazione più scientifica e analitica. Ognuno è libero di provare e divertirsi lasciandosi sorprendere dai segni che ogni strumento lascia.

Si discute sulla provenienza di strumenti insoliti e si fanno ipotesi sul loro reale utilizzo.



Come si chiama questo strumento? A cosa serve? Chi lo utilizza?
Non abbiamo trovato risposta.


Quella del supporto è poi un'altra variabile che si aggiunge alla sperimentazione. Come si comporta uno strumento su supporti diversi? Carta oleata, carta di riso, carta paglia, carta velina, carta alimentare...






Questo l'incipit di un laboratorio che lascia stupiti, ma a volte anche perplessi. "Perché non si utilizza il colore?" Una delle domande che alcuni si sono posti. Oppure "Pensavo che in questo laboratorio si imparasse a disegnare...". 

Ma come diceva Bruno Munari "È il segno che fa il disegno". 
E prima del disegno si cerca di scoprire le possibilità che le variabili ci offrono per avere poi, una volta riorganizzati i dati, la possibilità di scegliere.
Immagazzinare tanti elementi (grazie alla ricerca e alla sperimentazione) per ampliare la conoscenza e avere gli strumenti necessari per creare relazioni tra le cose, aiuta a sviluppare il proprio pensiero progettuale creativo e guardare le cose da angolazioni differenti.

Scrive Munari a proposito dei bambini in "Fantasia" uno dei suoi libri fondamentali:
"Se vogliamo che il bambino diventi una persona creativa, dotata di fantasia sviluppata e non soffocata (come in molti adulti) noi dobbiamo quindi fare in modo che il bambino memorizzi più dati possibili, nei limiti delle sue possibilità, per permettergli di fare più relazioni possibili, per permettergli di risolvere i propri problemi una volta che si presentano."

Concludendo, quale strumento utilizzerò quindi per disegnare il pelo di un gatto? E quale per un cancello di metallo? Dopo la sperimentazione la risposta vien da sé.


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